La D.I. Box (dove D.I. è l'acronimo di Direct Injection) è un apparato che consente di trasformare un segnale da sbilanciato a bilanciato. Questa è la definizione formale, ma vediamo di tradurre questo concetto in modo più comprensibile e più adeguato all'Home Recording o a piccoli live. 

Prendiamo come esempio la chitarra. Questa genera un segnale sbilanciato, caratteristica che non è naturalmente un difetto. Si connette alla D.I. Box per mezzo di un classico jack con un solo segnale passante. La D.I. Box, di fatto, sdoppia il segnale ricevuto in ingresso proponendolo in uscita in un connettore XLR o comunemente Cannon (quello dei microfoni per capirci) capace di trasportare due segnali passanti. 

La trovata geniale, è che uno di questi due segnali risulta invertito di fase. Questo crea un enorme vantaggio. Se si ha necessità di trasportare il segnale della chitarra per un lungo percorso (caso tipico in un live oppure in casa vicino ad altri apparati elettronici), il cavo raccoglie inevitabilmente dei disturbi detti comunemente "ronzii". La macchina che accoglie il segnale (solitamente un mixer) inverte di fase il segnale cancellando a tutti gli effetti il ronzio. 

Inoltre la somma dei due segnali sonori della nostra chitarra subirà un rafforzamento guadagnando in nitidezza e pulizia.
La D.I. Box, per sua pratica funzione, non dovrebbe colorare il segnale, ma dopo svariati anni di esperienza sia live che in studio, posso affermare che questo avviene con apparecchi di altissima qualità (e costo), mentre su fasce definite Entry Level in realtà una leggera colorazione avviene. Il più comune è un leggero taglio sulle alte frequenze e un enfatizzazione delle basse, il tutto risulta quasi più caldo e rotondo.

Attenzione con quest'ultima affermazione non voglio dire che la D.I. Box cambia il suono, anche perché è un apparecchio predisposto alla cancellazione dei disturbi e a evitare che ci sia perdita di segnale sopratutto sulle lunghe tratte. Quindi non ha funzione di incremento di volume o come dicevo colorazione del suono, ma con apparecchiature professionali, ottimi ascolti, anni di esperienza e non da meno grande conoscenza della propria strumentazione, si può notare una leggera differenza sonora. 

Le D.I. Box si differenziano in due categorie: 

  • Attive - Alimentate quindi dalla classica pila a 9V oppure dall'alimentazione Phantom a 48volt dal mixer, 
  • Passive - Quindi prive di alimentazione. Di fatto queste ultime si comportano dei trasformatori che stabilizzano e ripuliscono il segnale.

Nell'uso pratico, difficilmente si entrerà con una solid body direttamente nel mixer senza passare dall'amplificatore, ma per una chitarra acustica sopratutto live è pratica consuetudine. 
Particolarmente indicato l'utilizzo con le tastiere, infatti da questi strumenti esce un segnale di linea molto forte che a volte lascia poco spazio al fonico in quanto troppo vicino al livello di clip (distorsione). 
Le D.I. Box sono dotate di un attenuatore solitamente di -20dB che - senza ovviamente deteriorare il segnale - attenua semplicemente il volume permettendo così al fonico di poter gestire il suono dando la possibilità al tastierista di avere più spazio in dinamica.

Esistono poi D.I. Box stereofoniche adibite quindi a segnali - appunto - stereofonici, o D.I. Box particolari che servono a trasportare il segnale dalla testata alla cassa, da utilizzare per esempio in studio per avere la testata comodamente in regia con il chitarrista e la cassa (a tutto volume) in sala di ripresa senza che assordi musicista e fonico. 

Ci sono poi D.I. Box espressamente pensate per il basso elettrico, perché le frequenze gravi hanno una degenerazione sonora differente da quelle acute, quindi progettate in modo specifico per questo strumento.
Come se non bastasse, si aggiungono le D.I. Box che sdoppiano il segnale evitando così il microfono davanti alla cassa in registrazione. In pratica un segnale viene mandato all'amplificatore e l'altro viene mandato in registrazione, ovviamente perfettamente clean. Si potrà quindi pensare in un secondo momento in studio di praticare un Reamping, cioè ripassare il segnale crudo e diretto nel mixer della chitarra registrata facendolo ripassare nell'ampli debitamente microfonato per registrarlo su un altro canale.
Proprio per quest'ultima tecnica di registrazione (Reamping) ci sono in commercio delle D.I. Box espressamente dedicate.

In conclusione la D.I. Box è un attrezzo che entra nella borsa di un musicista probabilmente solo da un certo punto della propria vita musicale. Da prendere in seria considerazione per il chitarrista acustico e per chi una volta costituito il proprio sistema di Home Recording si trova dei disturbi nel segnale audio.

L'assoluto colpo di genio è il suo semplicissimo funzionamento sdoppiando e invertendo la fase, avviene la cancellazione del disturbo raccolto nel percorso del segnale.
Il classico uovo di Colombo!

Buona D.I. Box a tutti.

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